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OTTOBRE È SINONIMO DI DONNA

Il mese di ottobre in molti Paesi, tra cui l'Italia, è particolarmente significativo per la sensibilizzazione sulla salute delle donne, con particolare riguardo per la prevenzione del tumore al seno.

Ottobre è infatti il mese della prevenzione del tumore al seno, promosso da diverse organizzazioni sanitarie e associazioni per sensibilizzare le persone, soprattutto le donne, sull'importanza della diagnosi precoce di questa malattia.

Il simbolo delle campagne di sensibilizzazione è il nastro rosa, che è diventato un'icona globale della lotta contro il tumore al seno.

 

Come si fa prevenzione per il tumore al seno?

La prevenzione del tumore al seno si basa su una combinazione di pratiche che includono controlli medici regolari, uno stile di vita sano e un'attenta sorveglianza del proprio corpo. Ecco alcune delle principali azioni preventive:


1. Autopalpazione del seno

È importante che le donne imparino a conoscere la normale consistenza del proprio seno e a effettuare regolarmente l'autopalpazione. L'autopalpazione consiste nel tastare il seno con delicatezza, alla ricerca di eventuali noduli o anomalie, poichè questa pratica può aiutare a rilevare cambiamenti che meritano una valutazione medica.

È importante eseguirla preferibilmente qualche giorno dopo la fine del ciclo mestruale, quando il seno è meno gonfio o sensibile.


2. Regolari controlli medici

Visita senologica: è una visita specialistica in cui un medico (di solito un senologo) esamina il seno e la sua struttura, cercando di individuare eventuali cambiamenti anomali.

Ecografia mammaria: utilizzata soprattutto nelle donne più giovani (sotto i 40 anni), poiché il tessuto mammario è più denso e la mammografia potrebbe risultare meno efficace.

Mammografia: raccomandata generalmente a partire dai 40-50 anni, è un esame radiologico che può individuare la presenza di noduli anche prima che siano palpabili. La mammografia è uno strumento chiave per la diagnosi precoce.

Viene consigliata ogni 1-2 anni a partire dai 50 anni, o prima, se ci sono fattori di rischio particolari (come familiarità di tumori al seno).


3. Stile di vita sano

Alcuni cambiamenti nello stile di vita possono ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno:

  • Dieta equilibrata

  • Attività fisica

  • Limitare il consumo di alcol

  • Non fumare

 

4. Riduzione dell'esposizione agli ormoni

L'uso a lungo termine di terapie ormonali (come la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa) può aumentare il rischio di tumore al seno. Se possibile, queste terapie devono essere utilizzate per il più breve tempo possibile e sotto stretto controllo medico.


5. Familiarità e test genetici

Se in famiglia ci sono stati casi di tumore al seno (madre, sorelle, nonne), vi è un rischio maggiore. In questi casi, attraverso un Consulto con un Genetista, è possibile valutare l'opportunità di fare un test genetico specifico per verificare la presenza di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, che aumentano il rischio di tumore al seno. Chi risulta portatore di queste mutazioni può discutere con il medico opzioni preventive, che vanno da una maggiore sorveglianza fino ad eventuali interventi preventivi anche chirurgici nei casi più gravi (si ricorda il caso di Angelina Jolie).


6. Screening personalizzato

Per le donne con un rischio più alto (per esempio a causa di mutazioni genetiche o forte familiarità), può essere indicato un programma di screening personalizzato, che include mammografie più frequenti, risonanze magnetiche e altre strategie di monitoraggio.

La prevenzione del tumore al seno è quindi basata su una combinazione di controlli regolari, monitoraggio delle proprie condizioni di salute e scelte di vita salutari. La diagnosi precoce è fondamentale: scoprire un tumore nelle fasi iniziali aumenta notevolmente le possibilità di guarigione e trattamenti meno invasivi.






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