ACUFENI: SI POSSONO RISOLVERE?
- Active Care
- 16 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Hai mai sentito un fischio o un ronzio nelle orecchie senza una fonte esterna? Se la risposta è sì, potresti aver sperimentato l’acufene. Questo disturbo colpisce milioni di persone in tutto il mondo, trasformando il silenzio in un concerto di suoni inesistenti. Può essere temporaneo o cronico, lieve o invalidante, e a volte accompagnato da stress e ansia.

Perché sentiamo un suono che non esiste?
L’acufene può essere provocato da diversi eventi , tra cui:
Esposizione a rumori forti: concerti, auricolari a volume alto, ambienti rumorosi.
Traumi anche piccoli, come cadute o urti occasionali
Accumulo di cerume: un semplice tappo può alterare la percezione dei suoni.
Problemi dell’orecchio interno: come la sindrome di Ménière o l’otosclerosi.
Stress e ansia: possono amplificare la percezione dell’acufene.
Farmaci ototossici: alcuni antibiotici o antinfiammatori possono danneggiare l’udito.
La scienza suggerisce anche un coinvolgimento del cervello: in alcuni casi, l’acufene potrebbe derivare da una riorganizzazione delle aree uditive e limbiche.
Come si cura l’acufene? Le migliori strategie
Non esiste una cura definitiva, ma esistono trattamenti efficaci per ridurne l’impatto:
Terapie cognitivo-comportamentali (CBT): aiutano a gestire la reazione emotiva all’acufene.
Tinnitus Retraining Therapy (TRT): combina suoni rilassanti e rieducazione cerebrale.
Apparecchi acustici e generatori di suoni: mascherano il disturbo con suoni ambientali.
Prevenire è meglio che curare: come proteggere il tuo udito
Alcune abitudini possono ridurre il rischio di sviluppare l’acufene:
Evita rumori forti: usa tappi per le orecchie in ambienti rumorosi.
Fai controlli regolari: l’udito va monitorato, soprattutto se sei esposto a rumori intensi.
Gestisci lo stress: yoga e meditazione possono ridurre l’intensità dei sintomi.
Le ultime scoperte scientifiche: speranze per il futuro
La ricerca sta facendo passi da gigante. Ecco alcune delle innovazioni più promettenti:
Dispositivi innovativi che utilizzano stimolazione sonora ed elettrica per "riaddestrare" il cervello a ignorare l’acufene. Studi recenti hanno mostrato miglioramenti nell’86% dei pazienti.
Stimolazione del nervo vago: una tecnica sperimentale per ridurre l’intensità dell’acufene tramite impulsi elettrici.
Apple Hearing Study: l’analisi delle frequenze dell’acufene, ha rivelato dettagli importanti sulla percezione dei suoni nei pazienti.
L’ acufene si può gestire!
Anche se l’acufene può essere fastidioso, esistono molte strategie per ridurne l’impatto. Con le giuste terapie e il supporto della scienza, il futuro per chi soffre di acufeni appare sempre più promettente. Non ignorare i sintomi e consulta uno specialista se il disturbo diventa persistente!

Comments